opere pubbliche
Mitigazione del rischio: concluso il progetto in zona Aspio - Osimo Stazione
07 Marzo 2024
L’evidente necessità di mettere in sicurezza il territorio dopo l’alluvione che colpì le zone dell’Aspio, Stazione di Osimo e quella limitrofa di Monte Camillone (frazione di Castelfidardo), prima nel 2006 e successivamente, nel 2011, ha richiesto l’impegno congiunto di Provincia e Regione.
Anno dopo anno sono state realizzate una serie di opere di mitigazione del rischio idraulico che ha visto anche il Consorzio di Bonifica delle Marche attraverso la società in house BME – Bonifica Marche Engineering, dare il suo contributo.
Rispetto alle criticità emerse lungo tutto il bacino idrografico del fiume Aspio, possiamo considerare conclusi i lavori sul Fosso Rigo: l’apertura del canale bypass, il rifacimento del ponte lungo via del lavoro e l’ampliamento delle sezioni di valle fino alla confluenza con il Torrente Aspio, aumentano la sicurezza del territorio in caso di piene. Anche i due nuovi ponti, entrambi in acciaio, eretti uno lungo la strada Statale 16 e l’altro poco più a monte possono considerarsi ultimati. Restano da realizzare un terzo ponte, lungo via della Stazione, il cui cantiere partirà a breve, e le opere per il tratto di monte tra le casse e il ponte lungo via della Stazione finanziate, in questo caso, con fondi POR-FESR e la cui progettazione è in fase di avvio.
Diversi i tempi per Rio Scaricalasino (Osimo) dove l’imponenza degli interventi e le dimensioni dei finanziamenti necessari – circa quindici milioni di euro complessivamente - hanno richiesto alla Regione di suddividere la realizzazione delle sei casse di espansione - tre sul fosso Offagna, una sul fosso San Valentino e due su Rio Scaricalasino – in 3 stralci funzionali.
Sul completamento dei lavori per la riduzione del rischio idrogeologico nelle aree del bacino idrografico del fiume Aspio interviene Francesca Gironi, Presidente dell’Assemblea del Consorzio: «Torniamo ancora una volta a ribadire l’importanza che questi interventi rappresentano per il nostro territorio. Abbiamo perso fin troppo tempo nel considerare le evidenze del cambiamento climatico sporadici episodi. Dobbiamo tutelarci, tutelare le persone e i luoghi in cui vivono e lavorano quotidianamente; mettere in sicurezza la nostra economia pur nel pieno rispetto dell’ambiente; imparare a guardare in maniera sistemica i progetti, e soprattutto essere lungimiranti e generosi con le generazioni future».
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